Cari lettori,
La descrizione faceva così:
Eh, dopotutto pensai che iniziare la mia strada da Vespista in notturna non sarebbe stato poi così male!
Nei giorni successivi ero irrequieto: pensavo e ripensavo, riflettevo, mi immaginavo di notte al freddo a guidare chissà in quale stradina di chissà quale paesino sperduto fuori Milano.
Andavo spesso in box a vedere la Vespa, a salutarla, a chiederle se anche lei fosse stata d'accordo ad intraprendere questo viaggio insieme.
Per una settimana facevo liste su liste di cose che dovevo portarmi dietro, abbigliamento, attrezzi in caso la Vespa mi lasciasse a piedi.. di tutto e di più.
Quasi tutti i pomeriggi portavo la mia Vespina dal dottore, il buon vecchio Rudy in Via Wildt a Milano per controllare e ricontrollare la carburazione, le gomme, la candela i freni.
Arrivò il gran giorno, ero ansioso come pochi.. alla fine era comprensibile, di tutto quello che mi aspettava in quel weekend motociclistico sapevo solo che si trattava del mio primo raduno a due ruote. Il resto l'avrei scoperto alla consegna delle buste con le indicazioni del percorso tappa dopo tappa.
Prima di partire il VCM ci offrì un aperitivo con tanto di pizza e Red Bull.
Poi ci fu la consegna del "Road Book". Questa volta tutto stava per iniziare davvero!
Uno strano presentimento mi ronzava in testa, come se in una settimana intera di preparazioni avessi scordato qualcosa di importante... molto importante!
Sede del VCM, tutti pronti a patire.. ops partire!
Dopo solo 15 km di strada guardai in basso verso l'indicatore dell'olio, caratteristico dei PX con miscelatore automatico di ultima generazione, che mi segnalava palesemente quanto fossi stato pistola! Dopo aver passato una settimana a controllare di tutto e di più, dopo essermi immaginato ciò che sarebbe servito nelle situazioni più estreme e improbabili.. l'olio, mi ero scordato di fare il pieno di olio!
Poi mi guardai intorno e ringraziai la Piaggio per aver dotato del miscelatore automatico solo ultimamente le sue creature.. ero circondato da Vespisti con bottigliette di olio per fare la miscela manualmente al distributore di benzina.
Questa foto è stata scattata dopo la prima tappa, alla sosta in un locale con torta al cioccolato e vinello gentilmente offerto dal Vespa Club Vercelli.
Benza time!
Ho iniziato a girare su due ruote motorizzate all'età di 14 anni.
In 7 anni di strada non avevo mai visto nessuno bucare in moto.. ecco quella sera nel giro di 10 minuti tre Vespisti si trovarono con la gomma a terra.
In particolare mi ricordo di Davide, un ragazzo che partecipò alla Vesp'ambula con suo padre, entrambi estremamente appassionati del mito Vespa e fieri possessori di numerose due ruote toscane.
Davide aveva preso alla leggera il giro, nel senso che si era vestito poco! Si presentò con un giacchino verde acceso senza nemmeno portare i guanti per guidare nella notte... che pazzo!
Tornando al racconto, dicevo che delle tre forature la sua mi rimase impressa: ci fermammo sul fianco di una lunga stradina provinciale immersa tra i campi dorati che ci stava portando in montagna tra le valli piemontesi.
Ero affascinato dalla bravura e dalla scioltezza con cui maneggiava gli attrezzi e dalla sicurezza con cui compiva i vari gesti uno dopo l'altro.
In pochi minuti la ruota di scorta era stata sostituita e quella bucata messa al posto della prima.
Ma i problemi quella notte di maggio non finirono solo montati sul fianco sinistro di una Vespa.
Pochi secondi dopo, nel ripartire un Vespista (che forse aveva alzato troppo il gomito) nel "pedalare" per accendere il mezzo si trovò sdraiato sul prato mentre la sua Vespa era 2 metri sotto di lui completamente sommersa dall'acqua del fosso che costeggiava la strada e i campi.
Dopo esserci assicurati che stesse bene cercammo qualunque cosa che ci potesse tornare utile per tirare fuori la Vespa dal fosso. Io mi tolsi la cintura e la legai ad una corda che mi ero portato dietro (era uno di quegli oggetti che avevo preso pensando ai peggiori scenari assurdi.. che forse dopotutto tanto assurdi non erano).
Ci aiutammo l'un l'altro e, in parte legando la Vespa per non farla ricadere nel fosso e in parte formando una catena umana, riuscimmo a recuperare la piccolina infreddolita.
Beh che dire, le vecchie Vespe erano veramente cazzute! Certo, era un po' ammaccata ma con due pedalate partì come se non fosse successo nulla. Dopo un quarto d'ora eravamo tutti pronti per proseguire l'avventura.
Foto: felicità collettiva dopo essere riusciti a tirare su la Vespa finita nel fosso profondo 2 metri.
La fortuna è cieca ma la sfiga vede bene.
Ci vollero giusto 5 minuti di strada per doverci fermare nuovamente nel cuore della notte: nel buio pesto squarciato solamente dalle deboli e tremanti lucine delle nostre moto vidi una splendida scia di scintille lungo strada. Inchiodai più o meno prontamente bloccando entrambe le gomme e persa l'ormai precaria aderenza riuscii in qualche modo a stare in piedi. Il ragazzo davanti a me quella notte conobbe intimamente l'asfalto.
La faccio breve: ginocchio aperto sanguinante, ma ancora "funzionante" e Vespa d'epoca rossa scintillante perfettamente restaurata mezza distrutta, anche lei ancora funzionante.
Foto: dopo lo scivolone, verso la tappa successiva!
Tra una pausa benzina e l'altra la temperatura scese sempre più e iniziai a coprirmi a strati "stile cipolla" e in men che non si dica mi ritrovai conciato così, con in mano quegli stramaledetti 5€ per il pieno alla Vespa.
Verso le 5 finalmente smettemmo di guidare al buio e la temperatura molto lentamente cominciò a risalire.
Ragazzi, trovarsi alla guida della propria moto lungo una piccola stradina in mezzo ai boschi dopo aver guidato tutta notte e godersi il sorgere del sole non ha veramente prezzo.. è uno di quei momenti in cui ti senti vivo davvero, in pace con te stesso e con quello che ti circonda, in cui ti senti libero, randagio, ti senti un tutt'uno con la strada e la natura, senza pensieri e lontano dai doveri e dalle responsabilità della civiltà e senza accorgertene hai assunto un sorrisino da ebete da almeno 5 minuti.
Ecco, io cerco di vivere di quei momenti semplici, speciali e profondi.
Dopo una notte passata su due ruote attraversando 3 regioni, finalmente arrivammo alla destinazione.. per la prima edizione della Vesp'ambula ci attendeva il mare, il sole e la spiaggia ligure.. mica male!
Una volta arrivati ad accoglierci ci fu una ricca colazione offerta dal Vespa Club Milano: spremuta d'arancia, cornetto e cappuccino!
Dopo esserci riposati un po' si ripartì, ma questa volta la destinazione (purtroppo) era Milano.
Finalmente a casa, grazie Vespina per tutto quello che ogni giorno mi regali e le emozioni indescrivibili che mi fai provare.
Infine voglio ringraziare il Vespa Club Milano che mi ha concesso l'opportunità di vivere quest'esperienza indimenticabile e gli amici balordi che hanno condiviso tutta notte km di strada con me.
in questi lunghi mesi di pioggia prendere la moto e partire per un weekend On The Road è puro ignorante amore motociclistico. Spesso, quando ci è concesso, possiamo goderci solo una mattinata o un pomeriggio di sole.. giusto il tempo di far prendere una boccata d'aria fresca ai due cilindri dei nostri amati ferri.
Non tutto il male vien per nuocere però! Non poter passare ore sopra la (scomoda) sella della nostra moto non ci impedisce di viaggiare con la mente e con i ricordi.
Come avrete notato RPLF è un Blog dinamico in continua evoluzione. Una nuova interessante sezione è stata creata, quella relativa ai racconti di viaggio, alle imprese e alle nostre esperienze sulle due ruote, di qualunque casa o genere siano. È una sezione aperta a tutti e pertanto saremo lieti di condividere anche i vostri reportage.
Per inaugurare la Pagina "Travel Diary" abbiamo deciso di riproporvi il racconto della prima edizione della Vesp'ambula tenutasi nel 2011 ed organizzata dal Vespa Club Milano.
Non ci resta che augurarvi una buona lettura!
See you soon on the road,
Lo Staff di RPLF
Vesp'ambula 2011 - Nessun Dorma
Nel gennaio del 2011 mi iscrissi al Vespa Club Milano in quanto orgoglioso possessore di una Vespa PX 150 nera.
Non tutto il male vien per nuocere però! Non poter passare ore sopra la (scomoda) sella della nostra moto non ci impedisce di viaggiare con la mente e con i ricordi.
Come avrete notato RPLF è un Blog dinamico in continua evoluzione. Una nuova interessante sezione è stata creata, quella relativa ai racconti di viaggio, alle imprese e alle nostre esperienze sulle due ruote, di qualunque casa o genere siano. È una sezione aperta a tutti e pertanto saremo lieti di condividere anche i vostri reportage.
Per inaugurare la Pagina "Travel Diary" abbiamo deciso di riproporvi il racconto della prima edizione della Vesp'ambula tenutasi nel 2011 ed organizzata dal Vespa Club Milano.
Non ci resta che augurarvi una buona lettura!
See you soon on the road,
Lo Staff di RPLF
Vesp'ambula 2011 - Nessun Dorma
Nel gennaio del 2011 mi iscrissi al Vespa Club Milano in quanto orgoglioso possessore di una Vespa PX 150 nera.
Iniziai a frequentare le serate organizzate dal VCM senza però essere particolarmente coinvolto.
Tra esami ed impegni vari non riuscivo mai a partecipare alle manifestazioni organizzate dal Club.. o forse in fondo in fondo solamente perché le ritenevo non adatte a me.
Tutto ciò fino a quando collegatomi al sito del VCM non lessi nella sezione Calendario un evento che attirò subito la mia attenzione, sia per il nome originale sia per l'orario di ritrovo.
La descrizione faceva così:
Vesp'ambula - Nessun Dorma
dal 28/05/2011 al 29/05/2011
"Vesp'ambula - Nessun Dorma" (vespa nottambula) è una nuova idea di raid con tappe a sorpresa, liberamente tratto da "BARCOLLO MA NON MOLLO" degli HOG che pubblicamente ringraziamo. Potrete viaggiare da soli o insieme agli amici avvalendovi di navigatore satellitare, cartina e piccioni viaggiatori, oppure stare in gruppo usufruendo delle staffette dell'organizzazione. Potremmo portarvi in montagna o al mare, in piscina o alle terme, dormire in albergo o sotto le stelle, mangiare tartufi o bagna cauda, degustare Barolo o Vermentino. Voi portate piumino e scarponcini, infradito e costume, sacco a pelo e spazzolino. Al resto (percorso, soste, divertimento e compagnia) ci pensiamo noi. Ad ogni tappa estrazione premio a sorpresa!
Promemoria: ritrovo sabato 28 alle ore 19:30 presso la Sede Sociale, ore 20:30 partenza per la prima tappa.
Descrizione: immaginato il fascino della notte ed il richiamo delle nostre Vespe. L'opportunità di guidare su percorsi liberi dal traffico e la sensazione di libertà. Il viaggiare senza una meta (apparentemente) certa in compagnia degli amici del Vespa Club: miscelate con attenzione tutti questi elementi e otterrete Vesp'ambula - Nessun Dorma!
Distanza: tra i 250km e i 350km.Rimasi così affascinato da quella prova motociclistica che, questa volta, senza nemmeno aprire l'agenda o pensare ai possibili impegni universitari andai alla sede del club in Via Maestri del Lavoro a Sesto San Giovanni e mi iscrissi senza indugiare perché a quel raduno volevo partecipare a tutti i costi.
Eh, dopotutto pensai che iniziare la mia strada da Vespista in notturna non sarebbe stato poi così male!
Nei giorni successivi ero irrequieto: pensavo e ripensavo, riflettevo, mi immaginavo di notte al freddo a guidare chissà in quale stradina di chissà quale paesino sperduto fuori Milano.
Andavo spesso in box a vedere la Vespa, a salutarla, a chiederle se anche lei fosse stata d'accordo ad intraprendere questo viaggio insieme.
Per una settimana facevo liste su liste di cose che dovevo portarmi dietro, abbigliamento, attrezzi in caso la Vespa mi lasciasse a piedi.. di tutto e di più.
Quasi tutti i pomeriggi portavo la mia Vespina dal dottore, il buon vecchio Rudy in Via Wildt a Milano per controllare e ricontrollare la carburazione, le gomme, la candela i freni.
Arrivò il gran giorno, ero ansioso come pochi.. alla fine era comprensibile, di tutto quello che mi aspettava in quel weekend motociclistico sapevo solo che si trattava del mio primo raduno a due ruote. Il resto l'avrei scoperto alla consegna delle buste con le indicazioni del percorso tappa dopo tappa.
Prima di partire il VCM ci offrì un aperitivo con tanto di pizza e Red Bull.
Poi ci fu la consegna del "Road Book". Questa volta tutto stava per iniziare davvero!
Uno strano presentimento mi ronzava in testa, come se in una settimana intera di preparazioni avessi scordato qualcosa di importante... molto importante!
Sede del VCM, tutti pronti a patire.. ops partire!
Dopo solo 15 km di strada guardai in basso verso l'indicatore dell'olio, caratteristico dei PX con miscelatore automatico di ultima generazione, che mi segnalava palesemente quanto fossi stato pistola! Dopo aver passato una settimana a controllare di tutto e di più, dopo essermi immaginato ciò che sarebbe servito nelle situazioni più estreme e improbabili.. l'olio, mi ero scordato di fare il pieno di olio!
Poi mi guardai intorno e ringraziai la Piaggio per aver dotato del miscelatore automatico solo ultimamente le sue creature.. ero circondato da Vespisti con bottigliette di olio per fare la miscela manualmente al distributore di benzina.
Questa foto è stata scattata dopo la prima tappa, alla sosta in un locale con torta al cioccolato e vinello gentilmente offerto dal Vespa Club Vercelli.
Benza time!
Ho iniziato a girare su due ruote motorizzate all'età di 14 anni.
In 7 anni di strada non avevo mai visto nessuno bucare in moto.. ecco quella sera nel giro di 10 minuti tre Vespisti si trovarono con la gomma a terra.
In particolare mi ricordo di Davide, un ragazzo che partecipò alla Vesp'ambula con suo padre, entrambi estremamente appassionati del mito Vespa e fieri possessori di numerose due ruote toscane.
Davide aveva preso alla leggera il giro, nel senso che si era vestito poco! Si presentò con un giacchino verde acceso senza nemmeno portare i guanti per guidare nella notte... che pazzo!
Tornando al racconto, dicevo che delle tre forature la sua mi rimase impressa: ci fermammo sul fianco di una lunga stradina provinciale immersa tra i campi dorati che ci stava portando in montagna tra le valli piemontesi.
Ero affascinato dalla bravura e dalla scioltezza con cui maneggiava gli attrezzi e dalla sicurezza con cui compiva i vari gesti uno dopo l'altro.
In pochi minuti la ruota di scorta era stata sostituita e quella bucata messa al posto della prima.
Ma i problemi quella notte di maggio non finirono solo montati sul fianco sinistro di una Vespa.
Pochi secondi dopo, nel ripartire un Vespista (che forse aveva alzato troppo il gomito) nel "pedalare" per accendere il mezzo si trovò sdraiato sul prato mentre la sua Vespa era 2 metri sotto di lui completamente sommersa dall'acqua del fosso che costeggiava la strada e i campi.
Dopo esserci assicurati che stesse bene cercammo qualunque cosa che ci potesse tornare utile per tirare fuori la Vespa dal fosso. Io mi tolsi la cintura e la legai ad una corda che mi ero portato dietro (era uno di quegli oggetti che avevo preso pensando ai peggiori scenari assurdi.. che forse dopotutto tanto assurdi non erano).
Ci aiutammo l'un l'altro e, in parte legando la Vespa per non farla ricadere nel fosso e in parte formando una catena umana, riuscimmo a recuperare la piccolina infreddolita.
Beh che dire, le vecchie Vespe erano veramente cazzute! Certo, era un po' ammaccata ma con due pedalate partì come se non fosse successo nulla. Dopo un quarto d'ora eravamo tutti pronti per proseguire l'avventura.
Foto: felicità collettiva dopo essere riusciti a tirare su la Vespa finita nel fosso profondo 2 metri.
La fortuna è cieca ma la sfiga vede bene.
Ci vollero giusto 5 minuti di strada per doverci fermare nuovamente nel cuore della notte: nel buio pesto squarciato solamente dalle deboli e tremanti lucine delle nostre moto vidi una splendida scia di scintille lungo strada. Inchiodai più o meno prontamente bloccando entrambe le gomme e persa l'ormai precaria aderenza riuscii in qualche modo a stare in piedi. Il ragazzo davanti a me quella notte conobbe intimamente l'asfalto.
La faccio breve: ginocchio aperto sanguinante, ma ancora "funzionante" e Vespa d'epoca rossa scintillante perfettamente restaurata mezza distrutta, anche lei ancora funzionante.
Foto: dopo lo scivolone, verso la tappa successiva!
Tra una pausa benzina e l'altra la temperatura scese sempre più e iniziai a coprirmi a strati "stile cipolla" e in men che non si dica mi ritrovai conciato così, con in mano quegli stramaledetti 5€ per il pieno alla Vespa.
Verso le 5 finalmente smettemmo di guidare al buio e la temperatura molto lentamente cominciò a risalire.
Ragazzi, trovarsi alla guida della propria moto lungo una piccola stradina in mezzo ai boschi dopo aver guidato tutta notte e godersi il sorgere del sole non ha veramente prezzo.. è uno di quei momenti in cui ti senti vivo davvero, in pace con te stesso e con quello che ti circonda, in cui ti senti libero, randagio, ti senti un tutt'uno con la strada e la natura, senza pensieri e lontano dai doveri e dalle responsabilità della civiltà e senza accorgertene hai assunto un sorrisino da ebete da almeno 5 minuti.
Ecco, io cerco di vivere di quei momenti semplici, speciali e profondi.
Dopo una notte passata su due ruote attraversando 3 regioni, finalmente arrivammo alla destinazione.. per la prima edizione della Vesp'ambula ci attendeva il mare, il sole e la spiaggia ligure.. mica male!
Una volta arrivati ad accoglierci ci fu una ricca colazione offerta dal Vespa Club Milano: spremuta d'arancia, cornetto e cappuccino!
Dopo esserci riposati un po' si ripartì, ma questa volta la destinazione (purtroppo) era Milano.
Finalmente a casa, grazie Vespina per tutto quello che ogni giorno mi regali e le emozioni indescrivibili che mi fai provare.
Infine voglio ringraziare il Vespa Club Milano che mi ha concesso l'opportunità di vivere quest'esperienza indimenticabile e gli amici balordi che hanno condiviso tutta notte km di strada con me.
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