H-D EuroFestival & Chopper & Co. Party in Cogolin.
Bello quando comincia a fare caldo, vero? Quando finalmente le magliette si accorciano, le giornate si allungano, le gonne si rimpiccioliscono, eh? Quando i platani sono in fiore, e spargono per l'aria quella cazzo di peluria bianca che ti ingolfa i polmoni, e rischi di starnutire pezzi di cervello attraverso il naso, e neanche riesci a bestemmiare perché l'allergia non te ne dà il tempo?
Beh quando arriva quel momento, arrivano anche un paio di eventi niente male in Costa Azzurra: uno è legato al carrozzone tamarro e francamente irritante degli Hog, l'altro all'ambiente snob e scopa-in-c*lo del kustom (stasera mi girano le palle).
Nel tentativo di cavare il meglio dai due mondi, quest'anno ci ho rifatto una capatina.
L' H-D EuroFestival si svolge in uno dei campeggi più belli e più curati dei dintorni di St. Tropez, dalle parti di Port Grimaud.
Guardate solo quanto sono belli i cessi.
Opere d'arte.
Pagato il prezzo d'entrata (110 euro per due. 110. Cento dieci. CENTO. DIECI. ONE HUNDRED AND TEN. PORCO. DUE), ci facciamo un giro tentando di vedere qualche moto decente fra i bungalows e i roiti col parabrezza (ne vogliamo parlare dell'epidemia da batwing? No va dai).
Un onesto shovel su telaio FX ci accoglie. Non male la combo swingarm-springer, raramente si vede armoniosa, ma a volte funziona.
A onor del vero - e qui devo spezzare una lancia a favore dei francesi - i Galli non si sono mai fatti troppe remore a pasticciare. Questo ha prodotto risultati a volte decisamente discutibili e pacchiani, altre volte già più guardabili.
Ad esempio questo Evo mi ha favorevolmente colpito. La linea generale è ottima, l'evo con kick è un mio punto debole, e la seduta del tipo quando è arrivato era piuttosto cazzuta.
Con quell'ape sembrava uscito da Hollywood Run.
Il suo compare non era da meno. La verniciatura minimalista è un punto a favore.
Chevy El Camino, 1967, in vendita, 15k. Con 15 fogli grandi ci compro una Fiat Panda. A voi l'ardua sentenza.
Se la vista di una palma non vi fa sorridere il cuore, non penso andremo mai d'accordo.
Il buon Rino di Savona è un aficionado di questo raduno. Il suo bobber evo ne ha da raccontare!
Tornateci voi nelle vostre fumose città. Io resto qua.
Altra simpatica creazione di HD Savona.
Nella parte più sgarzoèla dell'evento c'era qualche stand interessante, purtroppo non all'altezza delle edizioni precedenti.
Devo dire che nonostante le presenze siano sempre su un numero consistente, quest'anno mi è sembrato tutto un po' ridimensionato, un po' sottotono. Dovevamo capirlo dai prezzi: di solito più una cosa è in ribasso maggiore è il prezzo.
Finalmente riesco a capire la provenienza di quell'ottimo Pan già visto a Sanremo. E' una creazione di PDF (pezzo di figa? No, punto di fuga. Maliziosi), e posso finalmente darci un'occhiata come si deve.
70's Helmets mette in mostra una serie di caschi davvero splendidi, con l'opportunità di personalizzarli anche sul posto.
Sembra un pan, ma è un onestissimo TC. Ci piace.
Truck Chevrolet.
Dopo un giro per il raduno, andiamo a mangiare, il motivo per cui uno va a questo genere di eventi. A buona ragione: il cibo è davvero di livello, l'hamburger è uno dei migliori che mangio da lungo tempo, l'atmosfera non ha prezzo. Cioè, ce l'ha, ma vabbè dai se mi posso spanzare un panozzo ignorante a piedi nudi in spiaggia, in riva al mare, guardando St. Tropez ed una regata di vele, ci può anche stare. Si vive una volta sola, it'd better be worth it.
Uscendo dal camping ci imbattiamo in due bombe da ZZ Top.
Quanto a hot rod, non saranno gli ultimi di giornata.
Rigonfi di entusiasmo e di carne bovina, difatti, ci dirigiamo verso Cogolin, dove ha sede il Chopper & Co. Party, nato per "contrastare" l'evento hog con roba di carattere e con pedigree; organizzato dai South Riders in collaborazione con i Petroleurs (di base proprio a St.Tropez! Hanno capito tutto della vita cazzo! Chopper e St. Tropez!), si è tenuto per parecchi anni nella piazza principale del paesino.
Non so per quale ragione quest'anno si è spostato in una piazzetta altrettanto pittoresca ma forse leggermente più infausta per quanto riguarda lo spazio; il che sarebbe andato altrettanto bene se non fosse per l'amore quasi carnale che un noto MC nutre per i parcheggi. Magari non gliene frega una ceppa del raduno, ma finché hanno metà degli spazi "riservati" a loro, stanno contenti.
Ma passiamo oltre.
Per fortuna un Ford Roadster che sa di corse folli sulle spiagge di Daytona risolleva il morale e fa dimenticare che ho dovuto parcheggiare la moto dentro un cassonetto.
Altra lancia da spezzare a favore dei cugini d'Oltralpe. Le ragazze.
Non che le nostre siano da meno eh, ma si sa, l'esotico..
Non che le nostre siano da meno eh, ma si sa, l'esotico..
Alessandro Pacelli di Kustom Tech manda tutti a nanna (cit. LoserRules) con un Ironhead digger da sbavo. Letteralmente a nanna, chi l'ha vista ha mandato in vacanza il cervello: le notizie che giungono sono che la "giuria" (chissà che menti) del bike show non ha ammesso la Dagger al concorso. Le ragioni sono troppo idiote francamente per dargli ulteriore attenzione. Ridicoli.
La verniciatura con strepitosa foglia d'oro è opera di un altro maestro, Roby di Custom Design.
La verniciatura con strepitosa foglia d'oro è opera di un altro maestro, Roby di Custom Design.
Squadra vincente.
Engraving.
Girellando fra le moto se ne vedono alcune che valgono il viaggio.
Ad esempio questo SV. Il telaio VL/WL, già penso di averlo detto, è uno dei miei preferiti.
Il colore è ottimo, azzeccato, e la linea è equilibrata e raffinata.
Chopper e bobber non deludono. Anche su base moderna, non importa, l'importante è lo sludo.
Tre Knuck in fila non li avevo mai visti.
Due small block pregio.
'Ncredibile 'mpressionante. Deh.
Qualche bel bobberozzo su BloccoTesta, PalaTesta e NoccaTesta.
Carino sto sporty.
Anche le macchine si fanno notare.
Un ottimo Shoebox ed un bel pickup Ford. Peccato per le braccia che si intromettono e angolature da ritardati. Come ho detto, gli spazi erano avvilenti.
Anche in giro per il parcheggio si trovano cose interessanti.
Altro SV. C'è qualcosa riguardo ai flat che mi prende allo stomaco. Sembrano delle sculture, opere di artigianato in movimento.
Spettacolare sto serba. Allitterazione della S.
Invader davanti e dietro, e psichedelia per carburante.
Il chicano style è qualcosa che non si vede spesso, e se si vede, spesso è solo accennato (conosco la metà di voi solo a metà, e nutro per meno della metà di voi etc etc). Ma se qualcuno ha il coraggio di andare in fondo, colpisce sempre. Qua direi che siamo sulla buona strada. Manca metalflake a cascata e Marcus Alvarez in sella.
Bello sposter.
Questo duo-glide mi ricorda il mezzo del Solitario. Blelo.
Hogtech? Lo stile svedese (anche "moderno"), se fatto bene, è qualcosa di un altro pianeta. E la gomma posteriore da automobile fa un certo qual effetto.
Fa cupolino anche una timida Triumph. Sulla bellezza di questo motore e quel telaio ci sarebbe molto da dire.
Old Style with a New Twist.
Old Style with an old style.
Splendido Ironhead di HardSun. Anche l'inglesina di sopra è roba loro.
Come ho detto, ho un debole per gli evo con kick. E per i tiki, pure.
Questo tizio arriva regnando, con questa Indian Scout. Che splendide motociclette.
Belle gambe! Sempre detto io, le forcelle a balestra vincono.
Ora ci resta la strada del ritorno.
Nel primo vero caldo dell'anno, io e papà ci allontaniamo dalle zone popolate del raduno.
Qualche cosa carina siamo riusciti a vederla anche stavolta. Altre meno. Non importa.
Quello che importa è il tempo e la strada con qualcuno che valga per te.
La ride in autostrada, altissimi sulla costa blu di questo splendido angolo di mondo e la luce calante del sole ad inseguirci, resta una delle più belle di quest'anno.
Ma questo sarà un anno molto lungo.
Come sono stati lunghi i 10 anni che ci hanno portato fino a qua.
CDR 05-15.
Life on the run, son, is all you know.
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