Opto per questa foto perché riflette la mia faccia quando Rossi ha scoppiato il motore, e forse anche un po' lo zeitgeist di questi tempi un po' allucinanti e allucinati.
Ma grazie a Dio ogni tanto la domenica non piove, e c'è qualche moto interessante da vedere.
La giornata non parte proprio in trombissima, diciamo che il morale non è alto in cielo di sti tempi; ma ce ne facciamo una ragione, e dopo aver incontrato il Vik che mi comunica l'infausta débâcle di Valentino, ce ne andiamo al Warehouse, dove ferve la preparazione in vista di una bella giornata.
Piano piano si arriva, ci si dispone in tre file per organizzare meglio lo spazio a disposizione dentro e fuori.
Da persona volenterosa che sono offro anche il mio aiuto, che svanisce prontamente nelle bollicine di una birra fresca gustata in un angolo mentre tutti si fanno il mazzo.
La fila delle scrambler parte bene, oltre all'Honda di Moto Scomode se ne cominciano a vedere alcune decisamente interessanti.
Come questo CB bianco, molto elegante.
Anche il lato coffee si rimpingua.
Sciccheria.
Guzzi Falcone, immortale.
Spicca una Giuliari, la "Bates italiana".
La cosa rinfrescante e piacevole di questi eventi è vedere la varietà di preparazioni, e la creatività e il talento di certi privati.
Ad esempio questo mono Yamaha potrebbe offendere qualche naso dal sangue blu, con il suo incedere vanitoso e il suo odore muschiato (cit.), ma a noi piace proprio per l'audacia.
Nella zona VIP, le officine lo srotolano sul tavolo, con qualche creazione di un certeffetto.
Kompotech piazza un Ironhead ed un Bmw onestissimi.
Moto Scomode presenta un paio di Sportstsrter, pronti per il battesimo del fuco sulle strade basche.
"Addio" sulla targa è definitivo.
Fra le ottime moto presentate da officine come Ottodrom, Ruote Rugginose e MotorPiù Garage l'evento comincia a popolarsi e parte un po' di musica che la birra scende meglio.
Oddio da sta foto non sembra ci sia sto mondo, ma credetemi l'evento comincia a prender piede, ed è visibilmente più affollato della pur fortunata edizione dell'anno scorso.
Nel parcheggio entra un finish combo da star male, e non sto parlando della Ceres+Focaccia alla mortazza assassina che mi attufa l'apparato digestivo.
Un rigido su base Yamaha due cilindri (credo proprio XS, base che ci ha fornito splendide e pregevoli motociclette, tanto da diventare un motore un po' cult, almeno per me) fa un'entrata notevole.
Non c'è un singolo pezzo fuori posto su questo rigido.
La seconda parte della fatality combo arriva sotto il sedere di questo ragazzo dall'aria simpatica.
Avevate mai visto un chopper BMW su base R45? Non si vedono spesso, non è molto frequentato, ma ciò non vuol dire che con un po' di gusto e talento non si possa tirare fuori un bel risultato anche da qua, come si può vedere. E la bellezza di questi ritrovi sta anche in questo, l'opportunità di vedere cose che non si erano mai viste prima, cosa che dovrebbe essere un fine della vita.
Vabbé.
Questa l'ho girata per farvi vedere che se aggiungete un sorriso sembra una faccina.
Due bombe al plastico appaiate.
Finalmente la gente è arrivata, il morale sale in modo direttamente proporzionale al numero di tazzotti di birra che mi vengono offerti.
Va che sorrisi.
La gente continua ad arrivare, e mica è gente qualunque...Paolo l'abbiamo conosciuto qui.
Franco arriva con il suo Guzzi randagissimo, terrorizza tutti con un paio di sgasate ed entra di prepotenza nel privé. Pure class.
"La droga is the new scopare" è clamoroso.
Guzzi a vita.
All'ottava birra l'efficienza di Vik rimane al top. Più o meno.
Guzzi a vita nr. 2.
Le Racers Girls.
Questi bicilindri jap in linea mi stanno entrando nella mente.
Se non vado errato un KZ 400? Le correzioni sono apprezzate.
Ed anche la serie K della BMW appartiene ad un'area tutta particolare del mio cervello (penso anche del vostro), mescolano linee classiche con l'aspetto brutale del motore in modo unico. Bellissima.
Quest'Honda clamorosa la conosciamo, vista qui.
Ora il parcheggio è veramente pieno, impacchettato fino all'ultimo di belle moto e belle persone.
A proposito di belle persone.
Lo dico sempre, non me ne posso andare finché non incontro il grande Marco. Ora che l'ho rivisto, e gli ho promesso per l'ennesima volta di andarlo a trovare al suo locale come sempre faccio (promettere, non andare a trovarlo, non ci crede manco più ormai), posso tornarmene al mio malumore da studio; questo nonostante le litrate di birra che ho bevuto a sbafo mi precluderanno comunque qualsivoglia possibilità di concentrazione.
E così poi avverrà logicamente, non ripasso una sega e mi perdo la festa e la premiazione dell'evento.
Whatever, per qualche ora son stato bene. Ho visto, sentito e guidato belle cose. Alla fine della giornata è questo che conta no?
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