Semel in mense licet insanire.
Da qualche mese a questa parte c'è un nuovo appuntamento per i rider romani che riescono ad alzarsi prima di mezzogiorno la domenica mattina. Riflettendoci, quindi, è un miracolo che sia riuscito ad andare a ben quattro di questi appuntamenti.
Comunque, questo evento mensile nasce ad ottobre dagli sforzi congiunti di Bruno di Cafè Twin e Sayone (presto su questo canale), co-fondatore della neonata-ma-già-rodata crew The Outsiders. La ricetta è tanto semplice quanto efficace: darsi una punta una domenica mattina al mese, partire per un giro easy e suggestivo, divertirsi.
La dichiarazione d'intenti è chiara fin dalla presentazione su Instagram (l'evento viene pubblicizzato soltanto lì, il che lo rende discreto) che recita:
"@unavoltalmese è un esperimento Social che riunisce i Rockers Romani. È un semplice invito su instagram per una giornata fuori porta dove... "Non si va in nessun posto! Questo lo facevano i nostri nonni. Si va, e via: la domenica ci si trova assieme e si va fuori. L'importante è scappare, andare a tutto gas ogni tanto!
Cit. The wild One...)"
Tutto molto bello (come il film del Ganzo Smith). Così, domenica scorsa ci ritroviamo per la quinta edizione, la prima a sapere di nuovo di primavera, la prima con pranzo al sacco: per l'occasione mi son comprato un paio di quei tramezzini pronti gusto gastroenterite. Da piazza Vescovio partiamo per il GRA.
Bruno apre la pista per tutti.
Ci infiliamo sul GRA fino all'uscita per Boccea. Sayone veleggia sullo sfondo di Windows XP.
Questo bonnista temerario che scatta foto (e che foto!) altri non è che Clarox, vecchia conoscenza del gruppo Topbikers (sic) con cui avevamo girato qualche volta un cinque/sei anni fa. A loro modo son stati bei tempi, e mi ha fatto piacere incontrarlo di nuovo.
Veloce pausa sbrenza e si riparte.
Dopo ancora qualche cartella sulle buche del raccordo, usciamo su strade ben più piacevoli, dirette verso quella splendida terra di mezzo racchiusa fra la Braccianese e il mare.
Da Boccea si prosegue verso Tragliata, zona Testa di Lepre - gran nome.
Da lì si svolta in direzione Braccianese, attraverso campagne timidamente in fiore ed un sole tiepido che fa sperare nella primavera. Peccato per un rimasuglio di vento freddo, forte e tagliente, che ancora ci fa intabarrare in vecchie zimarre.
Il paesaggio finalmente si apre fra dolci ondulazioni.
Il Sayons sempre alle mie calcagna, un Brandon Marlo dei nostri tempi. No aspetta. Lambron Nardo. Lebron James. Ecco sì, lui.
Il gruppo, sfilacciatosi un po' per le diverse velocità (ovviamente io ero nel gruppo di ultra-coda), si ricompatta verso Bracciano. Davanti a me Gianka sul suo feroce Ducati "Work-in-regress".
Prendiamo la deviazione verso Sasso e la costa, una bella strada che si allontana fra gli alberi e corre in salita verso un piccolo valico.
Son passato per queste zone un miliardello di volte, dato che sono la mia preferenza preferita per i giri nevrotici della domenica pomeriggio. Ma è sempre un piacere scoprire una strada nuova in paesaggi conosciuti: la statale che passa per Sasso è una di queste.
Dopo quest'altopiano e il paesino, la strada scavalla in una spettacolare discesa verso la pianura ed il mare, che scintilla davanti a noi.
Ancora qualche curva, e arriviamo alla piana.
Qui il gruppo si ferma ad un bar per una sosta caffé-pipì, che si trasforma in una sosta birra-tagliere di salumi, che degenera in una limoncello-amaro del capo. Mi vengono in mente i tramezzini al morbo di Crohn che mi son portato dietro, saranno ormai putrefatti nella borsa.
Le moto tirano un po' il fiato, mentre a tavola le gambe si fanno pesanti, e si avanzano proposte di deviare il percorso verso una spiaggia, o verso una gricia con carciofi, o ancora verso un divano e una copertina.
Ma alla fine non c'è bruciore di stomaco che ci possa fermare, e ci ributtiamo in strada verso quella che era la destinazione originale dell'uscita, ovvero le rovine di Monterano antica; la strada per arrivarci passa dalle splendide curve di Tolfa.
Dall'Aurelia battuta dal vento prendiamo dunque per l'interno, inoltrandoci di nuovo nelle colline: le condizioni dell'asfalto non sono esattamente ottimali, ma sono affezionato anche a questa strada.
Si aspetta di riprendere la corsa. Tolfa, come spesso accade la domenica, era bloccata da qualche fiera, dunque per scendere verso Manziana deviamo fra le colline.
L'ora è tarda, e Gandalf il Grigio cavalca verso Isengard, in cerca del mio consiglio. No, rifaccio. L'ora è tarda, e le ombre cominciano ad allungarsi sulle colline, mentre scendiamo di nuovo verso il lago.
L'asfalto, tenuto molto meglio ora, permette di divertirsi un po' di più. Andrea ci dà.
Ancora qualche curva e si arriva in mezzo alle case di Monterano, dove prendiamo una deviazione per una mulattiera di campagna, che si trasforma presto in una pista sterrata.
E finalmente arriviamo a Monterano antica, la città fantasma, abbandonata nel 1799 dopo un saccheggio da parte delle truppe napoleoniche, e successivamente ricostruita più in là verso il lago.
L'atmosfera è calma e silenziosa, vagamente spettrale, mentre le ombre si fanno sempre più pesanti alla prima aria della sera, e il vento si fa ancora più fresco. Ma nella quiete, le rovine delle abitazioni e della chiesa di San Bonaventura fanno un certo effetto.
Forse vi ricordate di quest'edificio da alcune scene del film "Il marchese del Grillo" di Monicelli, con un grande Alberto Sordi.
Oggi l'area è compresa in una riserva naturale che la circonda, dal paesaggio di una bellezza indiscutibile.
Mentre passeggio mi rendo conto di due cose. La prima è che ho perso tutti gli altri: non sento più neanche le risate. La seconda è che sono le cinque del pomeriggio, e ho ancora da fare della roba a casa. Dunque me ne torno indietro alle moto (riesco a non incontrare nessuno nemmeno tornando indietro), e riparto verso Roma.
Per me questa quinta edizione di Una Volta Al Mese si chiude qui, una delle più belle a cui son stato. Se pensate che vi state perdendo qualcosa di bello, fate sempre in tempo a venire alla prossima: ogni aggiornamento avviene su Instagram, vi basta cercare l'account omonimo, @unavoltalmese. E non scordate di portarvi dietro un paio di panini alla merda, potrebbero motivarvi a cercare un posto dove mangiare decentemente! Ad esempio un McDonald's.
Molto bello... bravissimi
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